L'Unione Garden Club e attività similari d'Italia - UGAI - |
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A quel tempo, in un’ora inconsueta e memorabile,
la terra produsse un nuovo fiore
che spuntò adornato di sfumature rosate,
e si divertiva ad arrampicarsi tra i rami e le foglie.
Gli dei contemplavano questa splendida nascita,
e salutarono la rosa come dono della terra.
Anacreonte
GIARDINO ROMANO – GARDEN CLUB
La nostra storia
(dalla relazione del nostro vicepresidente avv. Rossini per il cinquantesimo anniversario dalla fondazione)
Nel 1987 il fondatore Stelvio Coggiatti, in occasione del 30° anniversario, ha raccontato la nascita del Garden come segue: il 18 febbraio 1957, ventidue persone unite da sincera, disinteressata inclinazione per le piante ornamentali in giardino, in terrazza e in casa, si ritrovarono ospiti nell’accogliente abitazione di Francesca Provenzali nell’intento di dar vita ad un “Garden Club”.
L’assemblea costituente, si concluse con la lettura del verbale della riunione redatto dal Notaio Luigi Vaccaio; verbale approvato con l’aggiunta di un interessante postilla.
Infatti, Monsieur Paul Edmond Lix dell’Ambasciata di Francia, amico sincero dell’Italia e delle rose, aveva esposto in maniera convincente la sua meraviglia che Roma, genesi delle lingue latine e neolatine, potesse dare un appellativo anglosassone ad un suo sodalizio e suggerì la denominazione “Giardino Romano”. Dopo ampia discussione, l’assemblea accettò l’essenza della proposta in quanto accolse il nuovo appellativo ma non in sostituzione, bensì quale componente della ragione sociale inizialmente prevista. Così nacque “Giardino Romano- Garden Club”.
Oggi il Garden Club si riunisce ospite nell’aranciera dell’orto Botanico, grazie alla Direttrice Prof. Loretta Gratani, riprendendo una continuità di intenti culturali.
La vita del Garden da allora è continuata con lo stesso ritmo che si era imposto originariamente, con il mantenimento dell’anno sociale da ottobre a giugno, impiegando il venerdì dei mesi invernali per conferenze, proiezioni, lezioni pratiche e la primavera/estate per organizzare visite ai giardini. L’attività è stata intensa.
Quali attività persegue il Giardino Romano. La principale attività è quella di conoscere i giardini e i fiori sia per la propria personale cultura, ma anche e soprattutto per personale godimento. Si dice “colui che pianta un giardino o dei fiori, pianta la felicità” La bellezza di un giardino, i colori, le forme, la composizione, il profumo, le figure, il design, dipendono dalla cura, dall’amore di chi coltiva e il giardiniere è colui che domina e utilizza la natura per il proprio piacere. Gli effetti che un giardino produce sulla mente e sul corpo sono di pace, di tranquillità e di gioia.
In Giappone era considerato un onore grande poter lavorare per un anno nel giardino dell’Imperatore; personalità importanti facevano a gara per eseguire lavori in tale giardino che donava loro serenità e pace. Il Garden dunque tende a trasferire, insegnare, evocare nell’animo dei propri soci il sapere, l’apprezzare e affinare la loro sensibilità.
Il cinquantenario del Giardino Romano; gli eventi
Il 23 febbraio 2007 è stato celebrato presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio il cinquantesimo anniversario dalla Costituzione del Garden
In quell’occasione sono stati ricordati i maggiori eventi succedutisi nel tempo, che in breve amiamo sintetizzare.
I viaggi ai tropici praticati per dieci anni dal 1966 dal Garden sotto la Presidenza del Dott. Coggiatti;
La creazione di incontri verdi sotto la Presidenza dell' Arch. Lidia Soprani;
L' Arch. Soprani, Presidente nel 1984, ricorda il Giardino Romano come associazione con una storia lunga e qualificata. Da ciò la sua decisione di mantenere l’impostazione rigorosamente attinente all’interesse, alla passione per le piante, per il giardinaggio e per la cultura.
Trovando il disinteresse del pubblico per la natura, definita, “res nullius, elenca una serie di iniziative tutte lodevoli, tra cui principali: la creazione di “Incontri Verdi” per favorire incontri con una pianta o per visitare i giardini dei soci.
la schedatura della vegetazione romana.
Il ruolo del dilettante – dice la Soprani – è stato spesso importante: ricordiamo qui come nel periodo illuministico era diffusa la figura dell’uomo universale con molti interessi diversificati e quindi dilettante in alcuni campi.
Architetture e giardini fra i più importanti di quella e di altre epoche non sono opera di grandi architetti o di grandi progettisti di giardini, ma di grandi dilettanti.
Come sostiene lo storico inglese Kenneth Clark, il dilettante può spesso raggiungere risultati molto validi, potendo usare la fantasia più di quanto non possa permettersi un professionista.
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Ogni anno il Garden è invitato a partecipare alla festa della Primavera alla Landriana. La operatività del Presidente Antonella Fornai e dei soci nel 1996 furono premiate con una medaglia d’argento per il progetto di un piccolo giardino.
Premio che si è ripetuto con medaglia d’oro nel 1997 e con un’altra medaglia nel 1998.
Ma in questo anno 1998 il Garden adottò nel suo “logo” la rosa commissionata ai F.lli Barni nel quarantennale della fondazione, rosa intestata a Coggiatti. Siamo ancora grati a Marina Virdis per la bellissima pittura di cui ci ha concesso la riproduzione.
*** Tra gli eventi degni di citazione devo ricordare la ricostruzione del giardino di Livia e la terrazza di Peter Pan. Il primo intervento risale al 1999 quando il Garden, fu invitato dal Prof Messineo, a ricreare un piccolo giardino che richiamasse le splendide pitture murali custodite nel Museo Romano. Il lavoro si compì nel 2001, ma oggi stanno continuando gli scavi.
Altrettanto degno di nota è l’arredo verde della terrazza di Peter Pan, la casa che assolve alle necessità dei bambini e delle famiglie in cura al Bambin Gesù. Anche in questo caso, come per la casa di Livia, il Garden si è impegnato oltre che economicamente anche e soprattutto con i soci.
*** Nel 2003 va ricordato il ripristino del camelieto a Villa Torlonia offerto dal Garden al Comune di Roma in base ad uno studio condotto dalla nostra Presidente Dr. Paola Lanzara; Si è trattato della allocazione di 38 piante di particolare selezione di cui alcune cultivar inventate a Roma dal famoso ibridatore Tommaso De Grande. I bellissimi esemplari romani sono Ninfa del Tebro ibridato nel 1850, Bella Romana nel 1855 e Roma Risorta nel 1860. Il Garden è molto fiero di questa iniziativa apprezzata dalle Autorità e dalla Dr.ssa Campitelli cui va un particolare ringraziamento.
*** Meritano una menzione speciale le tre “Giornate Nazionali del Giardino indette dall’UGAI nel 2004,2005 e 2006, svolte la prima a Villa Torlonia, la seconda a Villa Aldobrandini, la terza al Semenzaio di San Sisto.
Effettivamente gli eventi sono stati notevoli e si sono imposti alla cittadinanza grazie al sacrificio delle socie sia per la organizzazione che per le visite guidate, a cui ha fatto riscontro la partecipazione delle Autorità Comunali e in particolare dell’Assessore all’Ambiente On.le Esposito che con grande calore ha condiviso l’impegno. Penso che l’UGAI avrà apprezzato l’impegno del Garden per tali iniziative cominciate col Presidente Dr. Pozzi. Nel 2007 è stato ripetuto l’evento al Seminario di S. Sisto Vecchio per la richiesta del pubblico e dell’Assessore.
*** Insomma cos’ è il Garden Club, Giardino Romano?
Il Garden non è un’associazione di botanici, di archeologi, di storici dell’arte, di paesaggisti ma è un insieme di persone qualificate principalmente dal grande interesse per il giardino.
La celebrazione della nascita del Garden è la celebrazione di una “creazione” fatta con una sensibilità propria, alata, affettiva da persone che guardano alla natura come strumento da plasmare e da affinare alle proprie sensibilità.
Vi è da ricordare le parole di Jekyll “Non è tanto la dimensione del giardino quanto quella del cuore e della mente per renderlo affascinante.
Le nostre finalità
Riunire, sotto lo stesso tetto, quanti amano la Natura e seminare, nei cuori di tutti quelli che ci vengono incontro, il desiderio della conoscenza e dell’amore per le piante e per l’arte del giardinaggio.
Diffondere la cultura botanica e l’interesse per il patrimonio naturale per mezzo di conferenze, lezioni e dibattiti.
Promuovere visite, gite, viaggi e mostre: un ponte tra Natura e architettura, tra interno ed esterno che, fondendosi in un'unica sensazione, ci permettano di gustare stati d’animo nuovi e profondi.