Il testo di circa 150 pagine, fitto di dotte citazioni bibliografiche, è talmente interessante che si legge in un batter d' occhio, come se fosse un libro giallo.
Il Vescovo Ubaldo aveva al suo servizio un servitore, originario del Nord Europa, al quale era molto affezionato e a cui aveva promesso in eredità il suo anello episcopale, avendo donato ai poveri tutti i suoi beni. Alla morte del Vescovo, il servitore decise di tornare nella sua terra d' origine (la Lorena) però prima di partire volle togliere al Vescovo l' anello che gli era stato promesso; ma poichè l' anello era molto stretto e la mano si era gonfiata, nel toglierlo si accorse che insieme all' anello era venuto via anche un pezzo del dito pollice! Ritenne il fatto volontà di Dio e dopo aver nascosto nel manico del suo bastone da pellegrino l' anello con la reliquia, il servitore si avviò verso il suo lontano paese.
Dopo un lungo viaggio, il 1° luglio del 1161, giunto ai piedi dei Vosgi nei pressi del fiume la Thur, decise di fermarsi a dormire sotto un abete, e così, appoggiato il suo bastone all' albero, si stese per riposare, ma al suo risveglio si accorse che il bastone aveva messo le radici e non si poteva più staccare dal terreno! Mentre sconvolto dal fatto meditava sul da farsi, dall' abete (sapin) sotto cui aveva dormito, si alzarono tre fiamme! Il conte Engelhard de Ferrette, viste le fiamme dal suo castello di Engelbourg, accorse sul luogo con le sue guardie, e interrogato il servitore, apprese dei prodigi avvenuti. Decise allora, in cambio della reliquia, di erigere una cappella sul posto, in onore e in ossequio a quella che sembrava la volontà di quel Santo venuto da lontano e immediatamente il bastone si staccò dal suolo!
Questa è la leggenda che si narra a Thann, e nella Collegiale della città francese è ancora conservata in un reliquiario di cristallo di rocca, probabilmente un flacone per profumi orientali del 12° secolo, la preziosa reliquia di S. Ubaldo, (l' anello invece è andato perduto o rubato).
Intorno alla cappella, meta di numerosi pellegrini provenienti dal Nord Europa, sorse prosperosa la città di Thann e nel 1324, grazie alle numerose offerte dei fedeli, sul luogo della primitiva Cappella, fu iniziata la costruzione dell' attuale Collegiale di St. Thié baut, gioiello dell' arte gotico-renana. Da allora in onore di S. UBALDO, (St. THIEBAUT) ogni anno, nel corso di una gran festa, un po' profana e un po' religiosa (da molti paragonata ai fuochi di S. Giovanni o del solistizio d' estate), vengono bruciati tre abeti (Cremation des trois sapins) alla presenza di migliaia di persone.
I primi esami della reliquia di S. Ubaldo a Gubbio risalgono al giugno del 1593. Il Gonfaloniere e i Consoli di Gubbio, dopo aver esaminato attentamente il Corpo del Santo, constatarono ufficialmente e verbalizzarono che "detto Corpo fu trovato intatto con tutte le sue parti, non manca nessun dito o membro, anzi sono presenti tutte le unghie distinte e chiare, come se il Beatissimo Padre vivesse ancora".
Proprio su questo processo-verbale si fondarono gli studiosi che sostennero la teoria che il santo patrono di Thann fosse St. THIBAULT de Provins, un eremita morto nel 1068, teoria sostenuta prima da dal gesuita belga P. Papebrach nel 1699, poi dagli storici Mossmann (1873) e Lempfrid (1903) e infine dall' iconografo Louis Réau nel 1959. Alcuni studiosi invece dubitarono dell'autenticità della reliquia conservata a Thann, ma non misero in discussione il fatto che il protettore di Thann fosse veramente il Vescovo di Gubbio. Altri ancora sostennero che forse Dio con un ulteriore miracolo aveva fatto rinascere un altro dito al Corpo del Santo... indubbiamente il mistero rimaneva fitto!
Le misure della parte mancante del dito mignolo della mano destra, che si ricavano dal calco, corrispondono esattamente con quelle fornite nel 1947 dal dott. Mangenay dopo un esame compiuto sulla reliquia di Thann, alla presenza del vescovo di Strasburgo J.J.Weber. (Tronco di cono con le misure di 35 mm. x 9 mm. x 4 mm. di spessore, recante impronte digitali chiarissime). Non era dunque una falange del dito pollice ma un pezzo di pelle e tessuto sottocutaneo del mignolo destro del Santo, quello conservato nel reliquiario di Thann!
Si tratta di un frammento proprio minuscolo, difficile da notare nel 1593, essendo la mano ripiegata contro il corpo e impossibile piegare il braccio, e poi le autorità eugubine dell'epoca erano sicuramente più interessate a smentire la mancanza di un pollice, che ad effettuare altre difficili ricerche.
La buona volontà delle autorità religiose delle due città, che hanno consentito a fare analizzare con le tecniche più moderne le loro reliquie, e la paziente tenacia dell' autore del libro, hanno permesso, dopo 8 secoli di dubbi, di far luce completa sul giallo della mano di S. Ubaldo.
Dopo secoli di dubbi, la scienza ha dato ragione alla leggenda! Del resto don Ubaldo Braccini era fermamente convinto che il Santo venerato a Thannes fosse davvero S. Ubaldo Vescovo di Gubbio, in quanto esaminando gli antichi codici, aveva scoperto che la liturgia (antifone, inni, orazioni e messa) da secoli usata a Thann per la festa di St. Thiébaut era copiata di sana pianta dall' Ufficio liturgico usato a Gubbio fin dal 1300... parole umbre e musica alsaziana!
Spiegato l' equivoco che per secoli aveva contrapposto le due città, ambedue gelose delle loro reliquie, negli ultimi anni delegazioni di CERAIOLI di GUBBIO hanno portato i loro CERI a THANN, facendoli correre tra la folla stupita e festeggiante; e da allora numerose delegazioni di cittadini di Thann sono sono state ospitate a Gubbio in occasione della festa dei Ceri e numerosi eugubini si sono recati a Thann per assistere alla Cremation des sapins..
Don Ubaldo Braccini è stato nominato cittadino onorario di Thann, e le due città si sono finalmente GEMELLATE . Infatti con una cerimonia ufficiale avvenuta il 16 maggio 1958 il sindaco di Gubbio, Giuseppe Bei Clementi e quello di Thann Pierre Schiélé hanno sottoscritto l'atto ufficiale del gemellaggio Gubbio - Thann, nel nuovo clima di amicizia e buona volontà e in onore del Santo dai tanti miracoli a cui sono devoti gli abitanti delle due città.
Il sottofondo musicale della Home Page del sito è una mia registrazione dell' Inno a S. Ubaldo, cantato a Gubbio nel corso della processione il 15 maggio, queste sono le parole: O lume della fede, della Chiesa splendore, sostegno d' ogni core, Ubaldo Santo. Voi che aborriste tanto ogni terreno affetto riempite il nostro petto d'amor superno. Fratello, Padre e Guida, Maestro nella fede, mostrate a chi non crede la vera vita. ....................... ....................... Sia gloria al Padre e al Figlio ed al divino Amore e noi col Protettore il Ciel coroni. Clicca qui per sentire la musica
O lume della fede, della Chiesa splendore, sostegno d' ogni core, Ubaldo Santo. Voi che aborriste tanto ogni terreno affetto riempite il nostro petto d'amor superno. Fratello, Padre e Guida, Maestro nella fede, mostrate a chi non crede la vera vita. ....................... ....................... Sia gloria al Padre e al Figlio ed al divino Amore e noi col Protettore il Ciel coroni.
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