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Il Giardino Romano
incontra il
Buderim Garden Club
La Signora Gana O’Brien, presidente del Garden Club di Buderim, nel Queensland, Australia, in visita a Roma insieme al marito, ha espresso il desiderio di incontrarci per stabilire contatti di amicizia e reciprocità.
Il piacevole incontro si è svolto il 12 maggio scorso all’Orto Botanico.
Da parte del Giardino Romano erano presenti il Presidente Avv. Rossini, la Dott.ssa Elvira Imbellone, le Vice Presidenti Gloria Viero e Franca Neuschuler, i consiglieri Lucia De Angelis, Benedetta Martone Ramondelli, Giusi Giacalone ed i soci Bianca Maria Angelini, Judith Giordano e Claudia Giurato. Era anche presente il Cav. Uff. Vincenzo Romiti, presidente dell’Associazione Italia – Australia.
Il Buderim Garden Club, che è stato fondato nel 1946, celebra il 64° anniversario dalla sua fondazione e conta oltre 150 soci.
Dopo un interessante scambio di notizie, la visita della Signora O’Brien è proseguita all’interno dell’Orto Botanico e si è conclusa con l’intesa di coltivare uno scambio tra i due Garden su argomenti e con modalità da concordare.
Da parte nostra proporremo inizialmente lo scambio dei programmi trimestrali di attività e di fotografie e/o video illustranti vari aspetti della vita associativa di entrambi i Clubs.
Successivamente potrà essere anche esaminata la possibilità di uno scambio di visite.
Presidente Ganaa O' Brien
49 University Way, Sippy Downs, Qld. 4556
Tel. (07) 54564725
e mail:
ganaa@hotmail.comVIII GIORNATA NAZIONALE DEL GIARDINO - 16 APRILE 2011
La VIII Giornata Nazionale del Giardino viene celebrata dal Giardino Romano - Garden Club all’Orto Botanico nell’intento di avvicinare la cittadinanza all’Istituzione che in Roma – più di ogni altra - ha per scopo la ricerca, la coltivazione delle specie e la cura della biodiversità. Tra i tantissimi alberi suscettibili di essere stati o di essere dimenticati il Garden ha scelto la Quercia. L’Orto Botanico ne ha un magnifico esemplare: una Quercus suber di età superiore ai 400 anni, maestosa nella sua grandezza.
La Quercia è stata oggetto di studi fin dall’antichità, infatti “Le Driadi”, le ninfe che abitavano questo genere di piante, scendendo a noi dalla mitologia greca, derivavano il nome da
δρυς = quercia.Quando in italiano pronunciamo la parola quercia, che si usa generalmente per indicare una pianta grande e robusta, essa corrisponde alla nomenclatura linneana Quercus; il genere Quercus è il più ampio della sua famiglia, comprendendo da solo oltre 400 specie.
Non sorprende oggi che un albero di grandi dimensioni, un aspetto maestoso e largamente utilizzato, sia divenuto una pianta sacra. Nella mitologia celtica la quercia era sacra a Donar, dio del tuono e della fecondità, perché è tra la ramificazione della quercia che nasce il Vischio (Viscum album)
I Romani consideravano la quercia il re degli alberi e pertanto la dedicarono a Giove, le cui armi punitive erano, secondo Shakespeare, “fulgori che spaccavano le querce”.
L’osservazione scientifica dice che le querce sono più frequentemente di altri alberi colpite dal fulmine.
Non si può negare che la quercia unisce alla forza del suo legno la tranquillità della sua ombra, tanto che Virgilio stesso, ispirato dalla sua maestà e bellezza, scrisse che “mentre nell’eccelso vertice si avvicina al cielo, giunge con le radici alla sede degli inferi”. Ma non è tutto: Virgilio nell’Eneide ci descrive anche la vittoria di Ercole sul ladrone Caco “d’ira e di furore/ in un subito acceso, a la sua mazza,/ch’era di quercia nodosa e grave,/diè di piglio….” (Virg.Aen.VIII, 32-35).
Le querce sacre a Giove erano ritenute personificazione del dio e perfino possedute totalmente dalla sua persona: da questo derivava la concezione oracolare ben nota nella famosa quercia di Dodona in Epiro (Quercus aegilops) le cui foglie, stormendo, manifestavano la volontà di Giove.
Ercole, il più celebre degli eroi greci, era figlio di Giove e di Alcmena; aveva ereditato dal padre la passione per le querce ed erano a lui dedicati i boschi sacri abitati dalle Driadi.
Nella Bibbia le querce sono Quercus ithaburensis e così è quella del Monte Tabor.
Nel Medio Evo, il mago Merlino, che amava i luoghi solitari e le foreste, come emerge dal poema francese Merlin di Robert de Boron (inizio 13° secolo), “avanzava assestando grandi colpi di clava contro le querce e conduceva con se, come un pastore il suo gregge,un’orda di cervi e di daini”.
La clava è il ricordo di quella di Ercole, uomo forzuto e selvatico, dai muscoli scultorei. Nel vecchio stile tramandato da miti e leggende, si percepisce, tra il frusciar di foglie, che questi uomini, oltre alla forza, erano muniti, nelle loro imprese, di grande capacità analitica e organizzativa, tanto che per le clave usavano il legno di quercia: bello, resistente e durevole.
Gen. Quercus = fam. Fagacee
Quercus suber L. fam. Fagacee,
SugheraLa sughera è un albero alto fino a 20 m. con chioma irregolare e spessa e sugherosa, screpolata, con linee bruno/marrone.
Le foglie, persistenti, sono ovate-oblunghe, con margine provvisto di denti poco sporgenti o anche quasi intero. La consistenza è coriacea come in molte piante a foglia persistente; sopra sono verde scuro-lucente, sotto biancastre per pelosità. La consistenza e la presenza di peli nella pagina inferiore sono caratteristiche di adattamento comuni a tutte le piante del clima mediterraneo, secco e caldo. Sia la pagina superiore con la sua superficie consistente, per lo più verde scura, sia la presenza di peli in quella inferiore alla quale conferiscono un colore più chiaro, sono mezzi con cui la pianta, adeguandosi al clima in cui vive, limita la traspirazione, ovvero la perdita d’acqua in ambiente siccitoso.
Sulla stessa pianta “monoica”, che vuol dire una sola casa, convivono i fiori maschili e quelli femminili; i maschili in infiorescenze lunghe o pendule, quelli femminili, ancor più insignificanti, con brevi stili dilatati in cima.
Il frutto delle querce è la ghianda, secca e indeiscente (cioè non capace di aprirsi) piuttosto grossa ma contenente un sol seme. Ha la particolarità di essere avvolta parzialmente da una cupola semi sferica, fatta di squamette grigiastre. I botanici l’hanno battezzata così ma pensando alla cupola di San Pietro, che ci colpisce per la bellezza e per la mole, penso che sarebbe più appropriato chiamarla ciotola. Fiorisce, e credo che nessuno se ne accorga, in aprile-maggio.
Questa pianta è poco coltivata e poco nota. In realtà tutti conoscono l’uso che se n’è fatto fino al secolo scorso per isolante, per i turaccioli (che sono sempre i migliori) e perfino per le suole rialzate delle scarpe.
Albero bello nella sua asimmetria, ricco ma non fastoso, è poco coltivato nei parchi pur essendo abbastanza diffuso nell’area mediterranea, nella cosiddetta “fascia dell’olivo”. Specie frugale e lucivaga, ama località calde, i terreni sciolti e preferibilmente acidi. Il suo areale di diffusione è l’Africa del nord, il vicino oriente, la penisola balcanica, quella italiana dalla Toscana in giù e la penisola iberica.
Si riproduce facilmente per seme mettendo a germinare le ghiande non appena cadono in autunno perché perdono facilmente la loro germinabilità. Il seme preferisce essere messo a dimora nella posizione o nello spazio già scelto oppure in vaso per essere rimosso con tutto il suo pane di terra; è di buon carattere ma detesta i trapianti.
Il legno è meno buono delle altre sorelle; la corteccia è ricca di tannino ed è quindi usata, nella concia delle pelli, per arrestare i normali processi di putrefazione. Le ghiande, oltre che per i suini, vengono utilizzate, come surrogato del caffè, per coloro che non amano il caffè!
Un’importante proprietà del sughero è quella di essere ignifugo. La sua presenza protegge quindi la quercia dagli incendi boschivi che dobbiamo purtroppo subire durante la stagione estiva.
Quercus suber Quercus cerris
Per celebrare la VII Giornata Nazionale del Giardino, indetta dall’U.G.A.I. – Unione Giardini Italiani, il Giardino Romano, Garden Club, considerato il tema proposto “verde da salvare, alberi dimenticati nel nostro territorio” ha scelto il sito archeologico a cielo aperto più grande e più famoso del mondo: il Foro Romano, il luogo che ha rappresentato, per circa mille anni, il centro delle attività sociali, politiche e religiose della Roma antica. Qui abbiamo voluto dare concreta attuazione e continuità al disegno culturale del grande archeologo Giacomo Boni volto a completare la solenne bellezza dei ruderi da lui portati alla luce con la presenza di specie botaniche adatte all’ambiente. Il programma della giornata prevedeva infatti la ricostituzione della coppia di piante di alloro davanti alla Regia di Numa Pompilio, con il ripristino della pianta andata perduta, e la piantumazione di una rosa ‘Albertine’ davanti al sacello delle Vestali così come fu concepita in origine. La Soprintendenza ai Beni Archeologici del Comune di Roma ha accolto con grande favore questa iniziativa ideata dall’Arch. Massimo De Vico Fallani emerito cultore dell’archeologo. Ha presenziato all’avvenimento l’Architetto Antonella Tomasello della Soprintendenza, alla quale siamo molto grati poiché ha illustrato agli intervenuti un’ampia, esauriente e colta descrizione dei luoghi e dei fatti storici ed artistici ad essi collegati. I nostri soci, cui non era sfuggita la speciale suggestione che il programma ed i luoghi offrivano, sono intervenuti in gran numero con i loro familiari, dando alla “Giornata” il senso auspicato dal Giardino Romano e dall’UGAI. Hanno assistito alla piantumazione anche molti visitatori italiani e stranieri interessati all’evento. Il nostro Presidente, avv. Antonio Rossini, ha illustrato le motivazioni che avevano ispirato la Giornata Nazionale del Giardino promossa dall’UGAI Unione Giardini Italiani ed ha letto nel corso della cerimonia il saluto del Presidente del Senato Renato Schifani e la colta lettera dell’Assessore alla Cultura Umberto Croppi con la citazione del Giardino di Rosario Assunta. “Questi si era scagliato contro quel “falso progresso” che identificava il giardino con un luogo di puro ozio, e perciò inutile. “Il giardino – scrive il filosofo nisseno – è spazio assolutamente altro dagli spazi che la nostra quotidianità consuma consumandosi in essi. Spazio che non è più mera esteriorità, perché è invece, e Rilke ce lo ha detto come meglio non si poteva dire, uno spazio in cui l’interiorità si fa mondo e il mondo si interiorizza. Spazio che sentimento e pensiero, in esso oggettivandosi, hanno individualizzato come luogo, al modo stesso in cui, soggettivando lo spazio e identificandosi in esso, si sono fatti essi stesso luogo.” Hanno risposto all’invito anche il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il Sindaco Alemanno e il Soprintendente ai BB CC Prof. Umberto Broccoli . E’ seguito un vin d’honneur nel chiostro di S. Francesca Romana e quindi si è proceduto con l’intervento dello storico degli alberi Antimo Palumbo a visitare il Foro Romano nella parte elevata fino al viridario creato dal Prof. Boni. L’evento ha avuto risonanza anche sulla stampa ove è stato posto in evidenza il carattere nazionale della Giornata del Giardino, evento voluto e istituito dall’UGAI. |
Il Garden Club - Giardino Romano - celebra la Giornata Nazionale del Giardino con il ripristino di una zona verde del Foro Romano
“Verde da salvare, alberi dimenticati nel nostro territorio".
17 Aprile 2010 ore 10 davanti alla Regia* nel Foro Romano
Il parco del Foro Romano e del Palatino costituiscono una delle più importanti aree verdi del centro di Roma. Il recente drammatico crollo di una sala del Complesso di Nerone e del giardino sovrastante, dimostra che le zone verdi costituiscono un tutt’uno con le ricchezze archeologiche: la manutenzione delle piante in zone di particolare pregio archeologico contribuisce al decoro ed alla cura delle bellezze archeologiche . E’ per questo che il 17 aprile p.v., nel Foro Romano, davanti alla Regia*, ritenuta, secondo la tradizione, la casa di Numa Pompilio, secondo Re di Roma e dove il Pontefice massimo esercitava le sue funzioni, il Giardino Romano - Garden Club provvederà al ripristino di una (scomparsa per cause naturali) delle due piante di alloro (laurus nobilis) che erano state piantate, ad inizio novecento, dal Prof. Giacomo Boni** , l’archeologo che curò sapientemente il restauro delle vestigia del Foro Romano e del Palatino. Il Garden Club pianterà anche una rosa “albertine”, rispettando le indicazioni del Prof. Boni, avanti al Sacello delle Vestali, in sostituzione di altra perita.
Ci sarà anche una visita guidata dal noto storico degli alberi Antimo Palumbo ai luoghi dell’ex viridario sul Palatino
Il Giardino Romano invita tutti coloro che hanno a cuore la cura e la bellezza dei giardini storici romani a questa festa del verde.
La Giornata del Giardino è indetta dall’UGAI, Unione Garden Club e attività similari d’Italia, associazione che raggruppa 40 Garden Club in tutta Italia, con lo scopo della diffusione e della valorizzazione del verde privato e pubblico.
*La Règia è una delle più antiche costruzioni del Foro romano, situata all'estremità sud-est, davanti al tempio di Antonino e Faustina
**Giacomo Boni (Venezia, 25 aprile 1859 – Roma, 19 luglio 1925) è stato un archeologo e architetto italiano. Fu senatore del Regno d'Italia e a partire dal 1898 ha diretto gli scavi del Foro Romano
A margine della lezione del Prof. Giovanni Aliotta della II Università di Napoli, tenuta il giorno 6 novembre u.s. al Dipartimento di Biologia Vegetale dell’ Università La Sapienza di Roma nell’ambito delle attività del Garden Club – Giardino Romano, con l’intervento della Dott.ssa Paola Lanzara e della Prof. Loretta Gratani, abbiamo il piacere di inviarvi, in allegato, questo scritto a sintesi della colta riunione.
Il testo è rivolto a tutti i soci e a chi interessa nell’intento di sollecitare la conoscenza e lo spirito di osservazione della natura per una migliore cultura.
Il Presidente e il Consiglio Direttivo del Garden
DIVAGAZIONI SU DARWIN
Comunicare la scienza è comunicare la nostra vita: la biografia e le straordinarie scoperte di Darwin rappresentano un simbolo ed un invito particolare.
Il desiderio di sapere e di sperimentare è dei bambini, dei giovani che vogliono scoprire, attraverso la conoscenza, qualcosa che li aiuti ad alimentare le loro passioni ed il loro percorso di vita.
Con le osservazioni raccolte durante il viaggio intorno al mondo, durato cinque anni, sul brigantino Beagle, Darwin elaborò la teoria dell’evoluzione attraverso la selezione naturale, un contributo fondamentale al pensiero scientifico moderno.
Egli annota da bordo del Beagle:
“il giorno che è trascorso è stato deliziosissimo. Tuttavia il vocabolo
delizia è ancor troppo debole per esprimere ciò che sente un
naturalista che, per la prima volta, va in giro in una foresta
tropicale. A una persona amante della storia naturale, una giornata
come quella da me goduta, procura un piacere più profondo di
quello che egli possa mai sperare in avvenire”
Sin da ragazzo la sua passione era stata la natura, passione per la quale il padre, che avrebbe voluto qualche altra cosa per lui, lo rimproverava: “non fai altro che andare a caccia, occuparti dei cani e catturare topi e sarai perciò una disgrazia per te stesso e per tutta la famiglia”.
A Charles la scuola non piaceva ma adorava andare in giro in campagna e fare collezione di coleotteri. Il suo carattere era meticoloso, metodico sia nelle piccole cose di tutti i giorni che nella grandi decisioni della sua vita, ma accompagnava a questo aspetto lunghissime riflessioni sia in viaggio, sia nel vialetto prediletto della sua casa di campagna, il Sandwalk.
Con lo sguardo sempre sospeso tra stupore e incanto, guarda e osserva imperturbabile, da vero Englishman, trastullandosi mentalmente con le sue opinioni sul valore e la sostanza della civiltà occidentale, base delle sue idee. Prosegue nelle sue acute osservazioni, senza mai perdere la sua sobria amabilità e l’aria attonita di chi sembra appena atterrato da un altro pianeta. E’ fondamentalmente un timido che, onestamente, ha sempre ringraziato i suoi maestri:
“Dedico, con grato animo, la seconda edizione (1845) di questo mio libro a
Charles Lyell
ben riconoscendo che la maggior parte del valore scientifico di questo
giornale di viaggio e di altre mie opere, derivano dall’attento studio della
famosa e ammirevole opera Principles of Geology”
Le osservazioni fatte durante il viaggio sul Beagle e soprattutto la presenza nella Pampa di resti fossili di animali alquanto diversi da quelli attuali, nonché le differenze tra le specie affini viventi nelle diverse isole dell’arcipelago delle Galapagos, gli suggerirono l’idea della lenta modificazione della specie.
Soltanto nel 1859 pubblicò il celebre volume “On the origin of species” al quale seguirono altri sulle variazioni di piante e animali in domesticazione (1868).
Oltre a queste opere, per le quali si deve considerare il fondatore della teoria dell’evoluzione e che suscitarono grande interesse, Darwin fece alcune ricerche specifiche come la monografia sui Cirripedi (1851-1854), sulla fecondazione delle orchidee ad opera degli insetti (1862), sulle piante insettivore (1875) e sulle facoltà motrici delle piante (in collaborazione con il figlio Francis).
“It is interesting to contemplate a tangled bank, clothed with many plants of many kinds, with birds singing on the bushes, with various insects flitting about, and with worms crawling through the damp earth, and to reflect that these elaborately constructed forms, so different from each other, and dependent upon each other in so complex a manner, have all been produced by laws acting around us”.
(E’ meraviglioso contemplare una plaga lussureggiante, coperta di molte piante di ogni sorta, con gli uccelli che cantano tra i cespugli e vari insetti che ronzano tutto intorno e con i vermi che strisciano nel terreno umido, e riflettere che queste forme dalla struttura così complessa, tanto differenti le une dalle altre e dipendenti le une dalle altre in modo talmente complicato, sono state tutte prodotte da leggi che operano intorno a noi)
Applicatosi a cercare la spiegazione di questo fatto, fu colpito dalle variazioni che le piante e gli animali presentano nella domesticazione, per effetto della selezione degli allevatori e pensò che un meccanismo analogo dovesse agire in natura. La lettura del libro di Thomas Robert Malthus (1766 – 1834), economista socio-politico inglese, sull’incremento della popolazione, gli aveva suggerito l’idea della selezione naturale come conseguenza della lotta per la vita a cui sopravvivono i più adatti mentre i meno adatti soccombono.
“There is grandeur in this view of life, with its several powers, having been originally breathed by the Creator into a few forms or into one; and that, whilst this planet has gone cycling on according to the fixed law of gravity, from so simple a beginning endless forms most beautiful and most wonderful have been, and are being evolved”.
(Vi è grandiosità in questa visione della vita, con le sue molte capacità, originariamente soffiata dal Creatore dentro poche o una forma; che, mentre questo pianeta continuava a girare secondo l’immutabile legge di gravità, da così semplici, si sono evolute e si evolvono a creare infinite forme bellissime e meravigliose)
Così conclude la sua opera “On the origin of species”
Quando Darwin scriveva queste cose non immaginava certamente che un giorno, dopo avere ricevuto funerali di stato, avrebbe riposato accanto a Isaac Newton (padre della legge di gravitazione universale) nel tempio dei grandi d’Inghilterra: Westminster Abbey.
Darwin ci da un esempio di vita dedicata completamente all’osservazione della natura e all’analisi dei fenomeni: una lezione di rigore metodologico e di etica nella ricerca, fatta con amore, scrupolo e precisione, lezione valida per un qualsiasi ricercatore, di ieri come di oggi.
(a cura di Paola Lanzara)
18 MAGGIO 2009
UN PREMIO DEL GIARDINO ROMANO
“Primo concorso internazionale “La Tacita” per nuove varietà di rose in commercio da meno di cinque anni”.
La “Tacita” che si trova a Rocca Antica – SP 48 Km 15.500 (tel 0765/63626) ha costituito una collezione di rose di oltre 5000 esemplari. Accanto ad essa sono coltivate rose in commercio da meno di cinque anni, per le quali è stato indetto un concorso internazionale.
Il Garden Club Giardino Romano è stato invitato a partecipare alla giuria internazionale per giudicare, con un gruppo di socie, la rosa con la migliore fragranza.
La giuria permanente è presieduta dalla Sig.ra Helga Brichet, e ad essa è stata chiamata a farne parte la nostra Anna Lucia Francesconi.
Nella splendida cornice della “Tacita”, che fa onore alla dea della fertilità “Vacuna”, così definita da Tacito, le socie sono state ricevute dalla Sig.ra Helga Brichet, past president world federation of rose societies, cui si deve l’iniziativa del concorso; inoltre si è avuta la presenza di Mr. Gèrald Meylan, attuale Presidente mondiale, e del Sig. Bonanni che ha illustrato il grande roseto da lui progettato nell’area della Tacita.
Dopo l’accoglienza dei Sigg.ri Mece, proprietari del roseto, si è proceduto alla valutazione della fragranza delle rose con grande entusiasmo, in ciò sollecitate dal modo in cui sono state coltivate e soprattutto per la loro particolare bellezza e per il profumo.
Ai Signori Jackson e Perkins – USA – è stato assegnato il premio del Garden Club Giardino Romano consistente in una coppa d’argento con pergamena, che riproduceva una poesia di Anacreonte sulla rosa.
La rosa premiata è la floribunda n. 26 “Lavender simplicity” che ha avuto un voto di punti 75,40.
Gli altri premi sono andati: per la categoria delle tappezzanti a Meilland International Francia; per la migliore floribunda a “occhi di fata”, delicatamente splendida, creata da Rose Barni; per la migliore HT alla Bernardette Lafont di Roseraies Sauvagest Francia e infine il premio Best of the Best alla “Bernardette Lafont di Roseraies Sauvagot – Francia.
A questa iniziativa, che ha riscosso grandissimo successo attestato dai numerosi partecipanti, il Garden augura vita feconda e lunga.
L’esposizione induce a riflettere come ciascuno di noi abbia bisogno di condividere e assorbire la bellezza staccandoci dal quotidiano usuale.
E’ per tale motivo che il Consiglio Direttivo del Garden consiglia vivamente di accedere alla Tacita per ricevere, oltre alla gradevole accoglienza, il beneficio di un momento di particolare respiro.
Il Giardino Romano alla Festa della Primavera
Il Garden Club Giardino Romano è stato invitato a collaborare alla Festa della Primavera indetta dall’Orto Botanico per il giorno 9 e 10 maggio 2009.
La partecipazione del Garden si è svolta nella giornata del 9 maggio ed è iniziata con la “visita guidata” svolta dalla nostra Past President Paola Lanzara ad illustrazione delle particolari specie botaniche. Sono seguite lezioni teorico – pratiche per seminare le piante, disegnare i fiori e le foglie, costruire fiori di carta e creare origami. Le socie e i soci del Garden sono intervenuti numerosi, anche con i loro figli e nipoti, che hanno usufruito di tante altre iniziative conferenti ad attività praticate dall’Orto e da altre Associazioni.
La manifestazione, di elevato livello culturale, si è svolta nell’area dell’Orto, che è un museo che colleziona, all’aperto e nelle preziose serre storiche dell’Ottocento, numerosissime piante spettacolari, specie in estinzione, alberi monumentali, palme rare tropicali e subtropicali, la collezione di bambù, il roseto istituito dal nostro fondatore Elio Coggiatti, il bosco mediterraneo, le specie medicinali, la collezione delle piante grasse, il giardino giapponese, la valletta delle felci e le specie tropicali.
Sono inoltre di rilievo i manufatti e le fontane storiche quali la Fontana dei Tritoni, la Fontana degli “Undici Zampilli” e le quattro fontane del Fuga nonché i reperti, a testimonianza dell’area archeologica sottostante che comprende le Terme di Settimio Severo e di suo figlio Geta.
Il Giardino Romano giudica la Festa della Primavera all’Orto Botanico una iniziativa che merita il pieno appoggio perché coopera alla diffusione della conoscenza della natura, anche in ambito urbano e per la cittadinanza.
In questo senso sarà cura del Giardino Romano informare dell’evento le Autorità proposte all’Ambiente.
Si comunica che i soci del Garden Club - Giardino Romano hanno
eletto il nuovo Consiglio Direttivo per il triennio 2009-2011,
nelle persone di:
1. Antonio Rossini Presidente
2. Gloria Viero Melchiorri Vice Presidente e cosegretaria
3. Franca Neuschuler CoVice Presidente
4. Franca Tolino Tesoriere e segretaria
5. Anna Maria Migliori Consigliere
6. Giusi Giacalone “
7. Lucia De Angelis “
8. Anna Lucia Francesconi “
9. Benedetta Martone Ramondelli “
Il Collegio dei Revisori dei conti è così composto:
Effettivi:
1. Luigi Delli Paoli Presidente
2. Marzio Giacalone
3. Franca Liuzzo
Supplente
4. Flavia Di Fabio
Il Consiglio nella seduta del 15/01/2009 rivolge un caloroso ringraziamento alla Dr.ssa Paola Lanzara per l’impegno svolto nel triennio trascorso e Le augura ogni miglior successo.
Il Consiglio Direttivo ringrazia i Soci per l’apprezzamento espresso con la notevole partecipazione alla votazione.
Nel confermare un impegno fattivo e concreto, rinnova l’invito a tutti i soci perché collaborino con idee e suggerimenti onde rendere l’attività del Garden sempre più nuova e interessante.
Un folto e ben assortito gruppo di socie e soci è volato in Marocco giovedì 24 Aprile nell’ambito del programma predisposto dall’organizzazione, ormai collaudatissima, dell’ottimo Gianluca Simonini.
Prima tappa Tangeri dove, dopo una colazione “panoramica” al Relais Le Mirage abbiamo visitato il giardino privato Ain Delal proprietà di una coppia di inglesi, ben disposto sul fianco di una collina e dal quale si gode una vista totale della città e del suo porto.
Il giorno dopo abbiamo visitato il giardino privato di Villa Bab Essalame con le sue peschiere di ninfee e papiri e, dopo una gradevole colazione a Villa Josefine, villa coloniale del 1918, abbiamo passeggiato nel parco naturale di Chateau Perdicaris sotto la guida del prof. Bekkali che ci ha mostrato i vari esemplari di macchia mediterranea e di pini a strapiombo sul mare.
Subito dopo ci siamo deliziati visitando, con la sua proprietaria
Anne Mc Kew, il giardino Le Jardin
Magique, raro giardino d’ombra ambientato in un bosco ricco di sorgenti.
Il giorno successivo visita del giardino privato di Umberto Pasti, romanziere milanese, che ha rilevato anni fa una proprietà in disfacimento sulla collina e l’ha trasformata nella sua residenza marocchina con un giardino ricco di rarità orticole. Subito dopo visita del giardino Le Consultat, elegante parco che fu del console onorario di Svezia.
Dopo un colazione a base di pesce nella baia di Tangeri tutti all’aeroporto da dove, dopo breve volo, siamo giunti a Marrakech.
Qui il viaggio è entrato nel vivo e ha raggiunto punte elevatissime di interesse storico e botanico.
Abbiamo iniziato visitando l’immenso giardino reale de l’Agdal, il più antico frutteto-giardino conosciuto nella storia con bacini, canali e padiglioni dei sovrani Almoravidi.
Poi il Palazzo Bahia con il suo magnifico patio, quindi il ricchissimo palazzo
Mèdersa, sede dell’ Università Coranica, e una lunga passeggiata nei
pittoreschi Suk della Medina.
In tutto questo abbiamo anche trovato il tempo per una
piacevolissima colazione a base di piatti marocchini tradizionali sul bordo
della piscina della ex residenza marocchina dello stilista francese Pierre
Balmain, oggi ristorante Ryad Dar Moha.
Gli ultimi due giorni sono stati come la fase finale dei giochi pirotecnici, altamente spettacolare.
Villa Oasis con il suo incredibile giardino, creazione del pittore Majorelle, oggi proprietà dello stilista Yves Saint Laurent, del quale abbiamo visitato anche la parte riservata esclusivamente ai proprietari. Quindi visita della Villa Country Club Beldi con colazione nella Loggia del roseto e, subito dopo, la visita della spettacolare Villa Pamur Ben Akahil del paesaggista Bentaher.
L’indomani mattina, ciliegina sulla torta, la residenza e il parco Ain Kassimù, ex proprietà della Maison Hermes, oggi proprietà Agnelli. Qui tutto ha concorso per creare un’atmosfera da fiaba: la villa, il giardino all’inglese, l’uliveto e perché no, anche il rinfresco che ci è stato offerto a conclusione della visita ai bordi della grande piscina.
Poi all’aeroporto e l’arrivo a Roma di sera, tardi, stanchi ma soddisfatti.
Dorotea nacque a Cesarea di Cappadocia, un'antica regione dell'Asia Minore sottomessa ai Romani, nel 17 d.C.
Di religione cristiana si rifiutò di aderire alla richiesta del Preside Sapricio che voleva indurla all'apostasia.
Per questo motivo fu candannata alla decapitazione, condanna che accettò con volto sorridente quasi andasse a nozze.
Poco prima dell'esecuzione le si avvicinò lo scolastico Teofilo che, con aria di scherno, le disse: "sposa di Cristo, mandami delle mele o delle rose dal giardino del tuo sposo". Dorotea glielo promise.
Mentre pregava le si avvicinò un bambino che in un cesto portava tre rose fragranti e tre mele che Dorotea mandò subito a Teofilo che stava raccontando la sua bravata agli amici.
Quando arrivò il bambino, Teofilo, confuso e toccato dal miracolo, si convertì e proclamò la sua fede cristiana agli amici.
Santa Dorotea, con le sue rose e le sue mele, è diventata la patrona dei giardinieri e dei fiorai ed ha come emblema un cesto di frutta e fiori.
Il suo culto fu molto diffuso nel Medio Evo.
Il Garden Club - Giardino Romano, nel mese del suo anniversario (6 Febbraio), ha il piacere di ricordarla ai suoi soci.
Sebastiano del Piombo:
Ritratto di Donna della Dorotea - 1513
Berlino - Staatliche Museen
Viaggio nei Giardini e Parchi inglesi del Cotswold |
Il 9 novembre alle ore 15,30 presso l'Orto Botanico dell' Università di Roma "La Sapienza" si è svolta la commemorazione di Carlo Linneo. Dopo il saluto del nostro presidente Dott.ssa Paola Lanzara e l'introduzione della Prof. Loretta Grattani, direttore dell'Orto Botanico, si è tenuta la conferenza dal titolo "Carlo Linneo e la Botanica del Settecento, una eredità preziosa" svolta dal Prof. Giovanni Aliotta del Dipartimento di Scienze della Vita della Seconda Università degli Studi di Napoli.
In una luminosa giornata d’autunno – 19 ottobre 2007 – un gruppo numeroso ed attento, alle 10, era in attesa davanti al portone di Palazzo Pitti, quel palazzo iniziato nel 1440 da Luca Pitti, passato poi nelle mani di Cosimo I de’ Medici che lo fece poi ampliare (1560/77) da Bartolomeo Ammannati.
Era il gruppo del Giardino Romano – Garden Club che era lì non per vedere la ricca collezione, proprietà dello Stato, ma per visitare la mostra, allestita nella limonaia del Giardino di Boboli, “Il giardino antico da Babilonia a Roma – Scienza, Arte e Natura”, prezioso esempio del modo di esporre i resti archeologici in una struttura moderna ed efficiente.
Guidati dall’architetto Maria Chiara Pozzana, dalla particolare competenza in giardini, siamo saliti sulla collina attraverso viali e statue, prati e verdi siepi, scale e cordonate verso il chiarore di cielo turchino e di lì, attraverso passaggi che solo una persona che conosce bene il suo territorio può percorrere, siamo giunti al giardino Bardini, gestito dalla Fondazione dei Parchi Monumentali Bardini e Peyron, un luogo di delizie, chiuso tra mura medievali e l’Arno.
Dalla sommità della collina, proprio dalla loggia belvedere dove ci è stato raccontato il percorso della storia su quell’angolo di verde, il visitatore ha la visione emozionante della città dall’alto così vicina e pure così lontana.
Nello scendere la scalinata barocca, l’architetto Pozzana, che ha operato il restauro del giardino,
si è soffermata a raccontarci i tentativi falliti e le vittorie folgoranti che ogni giardiniere prova nel fare di un pezzo di terra incolto ornamento.
Paola Lanzara
Nella splendida cornice del suo parco l’Irish School di Roma ha organizzato la Festa dei Nonni alla quale hanno partecipato circa 800 persone tra nonni, genitori e bambini.
Il Garden, accettando il cortese invito della Direttrice dell’Istituto Signora Tommassini, era presente con un banchetto e tre sue socie per insegnare ai bambini come mettere semi di acacia, lunaria, alloro e bulbetti di croco a dimora in vasetti da portare a casa e come, con l’aiuto dei nonni, fare crescere le piantine.
Il successo è stato straordinario. Una vera folla di bambini e nonni ha messo a dura prova la resistenza delle nostre socie e i circa 200 vasetti che erano stati predisposti sono andati a ruba in brevissimo tempo.
Ci ha fatto immenso piacere vedere l’interesse e l’attenzione con i quali i bambini seguivano le istruzioni e la delicatezza con la quale trattavano i semini che loro stessi mettevano a dimora.
Desideriamo ringraziare la signora Tommassini per l’opportunità data al Garden Club di far conoscere ai bambini le gioie della natura ed un grazie speciale va anche alle nostre socie Lucciola De Angelis, Claudia Giurato e Giuseppina Giacalone per il lavoro paziente ed appassionato.
Cantico di Frate Sole
…Laudato si’, mi Signore,
per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fior et herba...
Francesco d’Assisi (1182-1226)
In un pomeriggio luminoso, quale può averlo l’Umbria, in Assisi, davanti alla vallata spoletina, innalza il suo Cantico delle Creature o Cantico di Frate Sole dando un senso ampio e globale alla natura.
Lo ricordiamo per la sua festa che si celebra il 4 Ottobre.
Sabato 14 Aprile, presso il Semenzaio Comunale di S.Sisto, si è svolta la quarta Giornata Nazionale del Giardino, organizzata dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma e dal nostro Garden Club che ha gestito direttamente tutte le attività in programma.
La manifestazione è stata aperta dalla nostra Presidente con un' interessante conversazione sulla: “Flora spontanea di Roma “ (cliccando qui potrete leggere il testo integrale)
Durante tutto il giorno le nostre socie hanno guidato gruppi di visitatori in giro per le serre illustrando i tipi di piante ed i metodi di coltivazione (un caloroso grazie per questa faticosa attività alle nostre Claudia Giurato e Maria Grazia Toniolo).
Particolare attenzione abbiamo dedicato ai bambini che sono intervenuti in numero molto superiore al previsto mostrando grande interesse alle attività per loro predisposte come il metodo da seguire per mettere a dimora in vaso semi di varie piante (un grato ringraziamento a Lucciola De Angelis per la perizia e pazienza dimostrate), le tecniche utilizzate per disegnare i fiori ed i sistemi divertenti per far spuntare un magnifico fiore da un semplice tovagliolino di carta.
E’ stato per noi motivo di grande soddisfazione vedere tanti bambini conservare gelosamente i vasetti con i semi appena piantati o mostrare orgogliosamente i disegni da loro eseguiti.
Desideriamo rinnovare qui la nostra gratitudine per l’Assessore all’Ambiente Dario Esposito che è intervenuto personalmente con un indirizzo di saluto ed alla dr.ssa Teresa Di Lernia dell’Assessorato Ambiente la cui collaborazione organizzativa ci è stata preziosa.
Fiocco azzurro infine per l’occasione: è nato infatti, il 14 Aprile in una serra del semenzaio, Marforio il nostro pupazzo di vasi e vasetti (vedi foto) prodotto dalle magiche mani di Annamaria Migliori alla quale va un grazie speciale.
E’ chiamata Marforio la grande statua di divinità fluviale del 1° secolo D.C. (probabilmente il Tevere) che si può oggi ammirare ai Musei Capitolini. Trattasi di nome popolare forse proveniente dall’antico nome della Piazza in cui sorgeva il Martis Forum (Foro di Marte).
La satira romana nei secoli XVII e XVIII amava far dialogare Marforio con il più noto Pasquino.
Una nota della nostra presidente su Linneo
(cliccando qui potrete leggere il testo integrale)
Nei giorni 12 e 13 Maggio (ore 10 – 18), si aprirà al pubblico l’Orto Botanico, Largo Cristina di Svezia 24, per lo svolgimento de “La festa della primavera”.
Il Giardino Romano – Garden Club invita tutti coloro che amano la natura a visitare questo splendido e poco noto angolo di verde nel centro della nostra città.
15° Concorso Internazionale per le nuove varietà di rose
Si svolgerà il 19 Maggio p.v. presso Il Roseto di Roma, Via di Valle Murcia. La nostra presidente Paola Lanzara farà parte della giuria.
Il 25, 26 e 27 maggio si svolgerà nel borgo storico di Pianiano (VT) una rassegna vivaistica
il cui profilo è tracciato dalla paesaggista inglese Christina Thompson.
Come arrivare:
dalla S.S. Aurelia, uscita Montalto di Castro, direzione Ischia di Castro, proseguire sulla S.P. Doganella. Lì troverete i cartelli della manifestazione
Dall'Autostrada A1, uscita Orvieto, direzione Valentano, continuare per Cellere, Piantano ed immettersi nella S.P. Doganella. Da lì seguire i cartelli della manifestazione.
Cari Consoci
Venerdi 8 giugno, a casa della socia Mercedes Parodi è stata, come di consueto, festeggiata la chiusura dell’anno sociale con un incontro conviviale.
E’ stata data particolare importanza a questa festa di chiusura perché si tratta del 50° anno sociale e questa continuità ci rende orgogliosi di appartenere al Giardino Romano.
Dopo aver gustato le leccornie che le…..cuoche giardiniere avevano approntato per l’occasione, la Presidente ha voluto consegnare un ricordo del cinquantennio a tutti i Soci presenti ed ha fatto qualche anticipazione sul programma futuro, da far leccare i baffi, già leccati durante il meraviglioso rinfresco.
In questa piacevole occasione è stato dato il benvenuto ai nuovi soci ed il Vicepresidente Avv. Rossini ha sottolineato la generosità di coloro che hanno voluto assumere il ruolo di Soci sostenitori.
La riunione ha avuto un caloroso successo, grazie anche all’ospitalità di Mercedes che ci ha permesso di passare alcune magnifiche ore nell’Agro Romano, che recentemente è stato individuato come sito di interesse mondiale per le sue caratteristiche botaniche e storiche.
Ecco le foto ricordo scattate nel giardino di Mercedes Parodi per festeggiare la chiusura dell'anno sociale.
   
   
ROMA 16 agosto 2007 -   E' morto, a Roma, all'età di 81 anni, il professore Ippolito Pizzetti, architetto paesaggista e giardiniere, docente di Architettura all'Università di Roma e Ferrara, Medaglia d'Oro al Valore Culturale della Presidenza della Repubblica (2005).
Il Garden Club - Giardino Romano ricorda il suo socio onorario con gratitudine per quanto ha fatto per il giardino attraverso la sua interpretazione e il suo approfondimento e Vi comunica di avere ricevuto un biglietto con il quale la figlia Signora Uliva , nel ringraziarci per la partecipazione, ci informa che il 25 Settembre alle ore 10,30, presso l’Aranciera dell’Assessorato ai Giardini – Via delle Camene 11 Roma si terrà un incontro a ricordo del padre Ippolito. .
Ippolito Pizzetti era nato a Milano nel 1926 e si era laureato in Letteratura italiana a Roma.
Nel 1968 aveva pubblicato il Libro dei Fiori (Garzanti) e in seguito Piccoli Giardini (Idealibri). Aveva diretto per la Rizzoli la collana "L'Ornitorinco" e per Franco Muzzio "Il Corvo e la Colomba".
Era stato docente di Arte dei Giardini e Progettazione paesaggistica presso le Università di Roma, Palermo, Venezia, e ultimamente alla facoltà di Architettura di Ferrara.
Inoltre aveva curato per Garzanti l'Enciclopedia dei Fiori e del Giardino, e diverse rubriche pubblicate su l'Espresso e il Corriere della Sera. Aveva diretto per Rizzoli la collana "L'ornitorinco", pubblicando i volumi: "Pollice Verde" e " Robinson in città "
Viaggio nei Giardini e Parchi inglesi del Cotswold